Nella terapia manuale non bisogna parlare solo di manovra, movimento, posizioni o postura, ma soprattutto di sensibilità.

Il sentire è rapportato al movimento, alle direzioni, all’accorciamento, alla tensione; ha bisogno di tempi lunghi e di più passaggi in cerca di una conferma dell’ipotetica diagnosi funzionale e di una sovrapposizione col sentire descritto dal paziente. Quando la propriocezione manuale corrisponde a quella del paziente, quasi sicuramente, si può raggiungere l’obiettivo riabilitativo.

Più ci muoviamo, più distinguiamo le componenti e i particolari.

Ciò può avvenire e deve accadere sotto le nostre mani e sotto la propriocezione del paziente. La sovrapposizione del sentire manuale del terapista e del paziente è la conferma che l’obiettivo riabilitativo a breve o medio termine può essere raggiunto.

Possiamo descrivere l’approccio ad un muscolo ipotrofico con il linguaggio dei pazienti:

man mano che si procede con la Manipolazione-Inserzionale-Assiale (M.I.A.), si sente che lentamente  il muscolo si sposta  e si allontana sempre più dalla diafisi sia medialmente  che lateralmente con un solo scatto, (spostamento, rumore sordo, accavallamento); a tutto questo corrisponde, quasi subito, un’attività muscolare più o meno visibile e più tonica.

Successivamente lo spostamento del muscolo diventa così evidente che deve dare l’impressione di farsi tagliare  o deformare:  più  si fa tagliare, più ti fa sentire che lo scatto non è più unico, ma si è moltiplicato.  Ho ottenuto più fascicoli che scattano gli uni sugli altri regalandoci sempre più tono e più volume. Quando quest’ultimi, a forza di essere manipolati, sollecitati , saranno diventati sempre più sottili, avremo l’impressione di sentire un muscolo più omogeneo e con sempre meno scatti.

A questo punto il potenziamento vero e proprio può finalmente iniziare senza il rischio che il lavoro muscolare concentrico penalizzi ulteriormente il quadro muscolare e funzionale facendo acquisire e cronicizzando gli accorciamenti.

Nella fase di maggior affaticamento muscolare, è necessario controllare e monitorare gli effetti meccanici del carico muscolare e della tensione residua. Tale conflitto può manifestarsi soprattutto sulle inserzioni e sulle parti molli adiacenti, inspessendole e deformandole. Questo adattamento potrebbe creare problemi nel movimento più ampio o di attività fisica più intensa, evidenziandosi con pseudo-tendiniti che alterano la performance.

Quando la manualità e la sensibilità del terapista permettono di mettere in atto e rendere reversibili situazioni di questo tipo, si può affermare di essere in grado di risolvere vari tipi di problemi muscolari e di conseguenza “problemi funzionali”.