Informativa per il paziente riguardo a Interventi di Ricostruzione o di Protesi Ginocchio

  1. Il paziente deve essere informato sul percorso sia pre che post-operatorio, sugli esercizi da eseguire, sui tempi di riabilitazione e recupero, definendo gli obiettivi raggiungibili.
  2. Prima dell’intervento, è necessaria un’accurata valutazione clinica (utile valutare accorciamenti o retrazioni muscolari, ROM articolare e mobilità rotulea) per verificare la funzionalità ed il cambiamento trofico delle catene muscolari soprattutto del quadricipite femorale (ipotrofia/atrofia/disassamento del vasto laterale).

In seguito a trauma o microtraumi, l’arto inferiore si modifica sia a livello muscolare sia a livello delle parti molli, l’accorciamento muscolare prolungato nel tempo, può alterare la funzione cammino e se non trattato condizionerà sempre tale funzione.

  1. Occorre prevedere una fase di preparazione all’intervento: è necessario avere un’articolarità completa con recupero dell’estensione e un buon trofismo muscolare per quanto possibile. Obiettivi primari sono anche l’elasticizzazione e la vascolarizzazione di tutte le parti molli, e una buona mobilità rotulea .
  2. Si consiglia di non eseguire stretching, perché può aumentare le difese muscolari, e di non eseguire movimenti forzati o sopra la soglia del dolore per evitare un’ulteriore infiammazione delle parti molli.
  3. Nella prima settimana dopo l’intervento, è consigliato utilizzare un farmaco antinfiammatorio la sera prima di dormire o prima del trattamento.
  4. Il Mobilizzatore passivo (Kinetec) deve essere applicato con modalità precise: al di sotto della soglia dolore, comprendendo anche l’incremento automatico, soprattutto se ancora presente il drenaggio.
  5. Il ghiaccio ad intervalli va usato sulle parti articolari o su grandi ematomi, per cercare di ridurre l’infiammazione, stando attenti a non concentrarlo sui gruppi muscolari
  6. Nei primi giorni di post-operatorio i movimenti vanno coadiuvati (mobilizzazione passiva e attiva/assistita) per non affaticare e sovraccaricare l’articolazione. Nelle prime sedute di fisioterapia, lavora il terapista e il paziente deve aiutare senza sforzarsi e senza affaticarsi.Uno stress eccessivo può causare tensioni sulle parti molli, infiammazione a livello articolare, edema che possono rallentare il percorso riabilitativo .
  7. Dopo le dimissioni, è consigliabile noleggiare un mobilizzatore passivo da utilizzare a domicilio per 2/3 ore al giorno per almeno 2 settimane.
  8. Le stampelle vanno sempre utilizzate (almeno per il primo mese dopo l’intervento). E’ meglio un aiuto piuttosto che un cammino non corretto. Anche se normalmente viene consigliato di abbandonare le stampelle il prima possibile, si consiglia di utilizzarle in quanto l’arto inferiore operato eviterà di mettere in atto automatismi non corretti.
  9. Durante la fisioterapia, il trattamento manuale può scatenare dolore, ma deve cessare non appena il trattamento termina, può permanere una dolia per alcuni giorni. Per alleviare tale sensazione è consigliato l’uso di crema antinfiammatoria/gel a base d’arnica sulla parte trattata per ridurre eventuale edema e/o dolore.
  10. Vietati i movimenti forzati passivi oltre la soglia del dolore, questi causano ulteriore infiammazione con gonfiore ed edema con dolori anche a distanza di ore dal trattamento e anche notturni.
  11. E’ consigliato, per il primo mese, l’utilizzo di una calza elastica per l’arto operato, anche in assenza di sofferenze vascolari, per mantenere l’arto più asciutto, per evitare TVP, e per tollerare meglio il trattamento manuale. In seguito si può passare ad una ginocchiera elastica che aiuti a contenere dolore ed edema.
  12. Le cicatrici devono essere sempre trattate: è molto importante elasticizzarle e eliminare le aderenze adiacenti alla zona di prelievo o ai fori di scopia per permettere un buon scorrimento della rotula e facilitare il movimento dei vasti.
  13. Il chirurgo che impiega 2-3-4 ore in sala operatoria per l’intervento di ricostruzione o protesizzazione , deve sapere che il terapista ne impiega almeno 30-50 per  rimodellarlo e renderlo funzionale.
  14. Il recupero completo di una persona che ha camminato male per alcuni mesi, potrebbe protrarsi per 6/12 mesi. E’ consigliato effettuare esercizi a domicilio, quando consigliato, con ginnastica isometrica, piscina, cyclette, per rinforzare la muscolatura e mantenere l’articolarità.
  15. Il protocollo ortopedico deve definire i tempi di non-carico, carico progressivo, carico totale e i tempi di ottenimento dei ROM articolari e di attivazione.

L’ortopedico deve valutare i motivi di ritardo sul protocollo riabilitativo, capirne i motivi con il fisioterapista, completare lo scambio di informazioni con il paziente senza colpevolizzarlo (spesso il paziente vive il controllo con ansia, timore, delusione)