Eccentrica Manuale
L’eccentrica manuale, per quanto riguarda la nostra esperienza, nasce a livello riabilitativo per concentrare e graduare una richiesta muscolare che abbatta i tempi di recupero.
Nasce da una “tenuta” protratta contro resistenza in massimo accorciamento del gruppo muscolare interessato per poi trasformarsi in una vera e propria eccentrica con ritorno anche parziale verso la posizione di partenza.
La manualità permette di cogliere il momento migliore, dopo un buon riscaldamento, per capire se il muscolo è già in grado di dare il massimo e di continuare a crescere d’intensità nella sua espressione.
La sensibilità e l’esperienza dell’operatore saranno i mezzi migliori per individuare l’istante in cui cala il rendimento muscolare oltre il quale non bisogna andare. Insistendo non c’è la possibilità di aggiungere o guadagnare tono, ma la certezza di accumulare molte tossine con il rischio di perdere il controllo sui meccanismi di difesa del muscolo.
Modalità e tempi di contrazione mettono a riparo da qualsiasi rischio di microlesioni, ma non dall’evidente tossicità provocata da una richiesta così intensa.
Eccentrica Meccanica
Diventa automaticamente un’esigenza pratica per poter dare una risposta seria, corretta e completa a tutti gli sportivi.
La macchina, anche se non ha la sensibilità e l’interagibilità di un operatore, se ben programmata e strutturata, consente una misurazione della gradualità e una rilevazione dati che sono fondamentali per un allenamento del distretto muscolare, della catena muscolare e di conseguenza della performance.
Più macchine isotoniche-eccentriche sono disponibili più esiste la possibilità di allenare la vasta gamma delle performance.
La potenza che una macchina può arrivare a chiedere ad una catena muscolare non è confrontabile con quella di un operatore.
La fatica e l’impegno fisico dell’operatore sono un grosso limite all’allenamento eccentrico che è l’unico mezzo per prevenire le tendiniti, i conflitti osteotendinei e le lesioni muscolari nella fase competitiva.